Prove di disgelo tra Stati Uniti e Cuba dopo che il presidente uscente Joe Biden nella sua ultima conferenza stampa ha annunciato di voler togliere l’isola caraibica dall’eleco dei Paesi che favoreribbero i terrorismo. Alcuni detenuti sono stati liberati in queste ore anche all’intervento della Santa Sede. 

“Nei primi giorni di gennaio, il Presidente Díaz-Canel – ha spiegato in una nota il ministero degli Esteri cubano il 14 gennaio scorso – ha indirizzato una lettera al Sommo Pontefice nella quale, nello spirito del Giubileo Ordinario del 2025 indetto da Sua Santità e appena iniziato, comunicava la decisione di beneficiare con la concessione di libertà a 553 persone punite a giusto titolo per diversi reati previsti dalla legge. Le liberazioni si realizzano sulla base di un’attenta analisi basata sulle diverse modalità previste dalla legislazione e nel rispetto del carattere giusto e umanitario del sistema penale e penitenziario cubano. Queste persone riceveranno gradualmente i rispettivi benefici.”

Riguardo le implicazioni economiche in una altra nota diffusa nella stessa giornata il ministero degli Esteri commenta la esclusione di Cuba dai Paesi che favorirebbero il terrorismo.  

“Nonostante – si legge – la sua natura limitata, è una decisione nella giusta direzione e in linea con la richiesta sostenuta e ferma del governo e del popolo cubano, e con l’appello ampio, enfatico e reiterato di numerosi governi, soprattutto quelli dell’America Latina e dei Caraibi, di cubani residenti all’estero, di organizzazioni politiche, religiose e sociali e di numerose personalità politiche degli Stati Uniti e di altri Paesi. Il governo di Cuba ringrazia tutti per il contributo e la sensibilità.

Questa decisione – si legge ancora – pone fine a specifiche misure coercitive che, insieme a molte altre, causano gravi danni all’economia cubana, con gravi conseguenze sulla popolazione. Questo è ed è stato un tema presente negli scambi ufficiali di Cuba con il governo degli Stati Uniti.

È importante notare che il blocco economico e buona parte delle decine di misure coercitive messe in vigore dal 2017 per rafforzarlo restano in vigore, con pieno effetto extraterritoriale e in violazione del Diritto Internazionale e dei diritti umani di tutti i cubani.

Per citare solo alcuni esempi, continua la persecuzione illegale e aggressiva contro le forniture di carburante che Cuba ha il legittimo diritto di importare. Continua la crudele e assurda persecuzione dei legittimi accordi di cooperazione medica internazionale di Cuba con altri Paesi, minacciando di privare milioni di persone dei servizi sanitari e limitando il potenziale del sistema sanitario pubblico cubano. Le transazioni finanziarie internazionali di Cuba o quelle di qualsiasi cittadino legato a Cuba rimangono soggette a divieto e ritorsioni. Anche le navi mercantili che attraccano a Cuba restano minacciate.

D’altra parte, a tutti i cittadini statunitensi, alle società e agli enti sussidiari di una società di quel Paese è vietato commerciare con Cuba o enti cubani, salvo eccezioni molto limitate e regolamentate. Le molestie, le intimidazioni e le minacce contro i cittadini di qualsiasi Paese che intendano commerciare con Cuba o investire in questo Paese continuano ad essere la politica ufficiale degli Stati Uniti. Cuba continua ad essere una destinazione che il governo degli Stati Uniti vieta ai suoi cittadini.

La guerra economica – conclude il ministero degli Esteri – resta e continua a rappresentare l’ostacolo fondamentale allo sviluppo e alla ripresa dell’economia cubana, con un alto costo umano per la popolazione, e continua ad essere uno stimolo all’emigrazione”.


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